Settembre 2011

Tartarughe arrampicate sugli alberiGrandi come pentoleA piangere dal guscio,MuteA fischiare frustando la codaE i gusci vuoti rovesciatiLetti per le piogge acide,Cope per lacrime nobili,Nebbie sottili,Stelle cadentiChe ricoprono il sottoboscoE fanno incespicare gli arcobaleni.Altre tartarughe sulle finestreImposteChiuse da un morsoChe mandano

Ama il cioccolato neroLe tette biancheRovista con le unghie sporche nello stomaco e nei polmoni.Disegna finestre chiuse sui petti,PorteSulle schiene. Ama gli occhi verdiLa carne rossaRicama guglie diroccate nelle trame dei modestiInsegue i sogni in autoCon gli sguardiLe bugie. Ama le caramelle

Te lo strappo dalle viscereIl sorriso che hai nascostoDietro la schiena.Ho le unghie allenate,Che hanno sbottonato l'ombelicoAlle stelle e alDiavolo.Unghie con la faccia strana,Un occhio nero e un altro blu.Il terzo,Al posto del naso,Quasi sempre socchiusoVelato dal mucoE dai tutuaggi.E

A mani nude cavo i dentiAlle mie forchette - invano - graffiateE sanguinanti le unghie e le vieMisterioseChe intarsiano le dita.Non più impronte, ma tracce,Non più distinzione, ma condanneStanno scritte allucinateIn lingue sconosciute,PosateSui muri delle vergogneLe armi dell'aumento.